I gruppi vulnerabili e la formazione

Il XIX Rapporto sulla formazione continua, presentato a fine novembre 2020, evidenzia che in Italia, più che nella maggior parte degli altri paesi europei, i gruppi più vulnerabili - tipicamente gli adulti con basse qualifiche e bassi livelli di competenze - hanno meno probabilità di partecipare all'istruzione e alla formazione.
Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2017 circa due milioni e 600 mila persone tra i 25 e i 64 anni (il 7,9% della popolazione di riferimento) hanno partecipato in Italia ad attività di istruzione e formazione.
Più della metà ha partecipato a corsi di formazione professionale, per lo più aziendali e in misura minore organizzati nell'ambito dei corsi organizzati dagli enti di formazione regionali.
Tra le ragioni di partecipazione prevalgono quelle professionali. La partecipazione alle attività non formali aumenta al crescere del livello di istruzione: la quota di partecipanti è più che doppia tra i laureati rispetto ai diplomati ed è sei volte superiore a quella di chi ha un titolo di studio inferiore al diploma di scuola superiore.
I lavoratori altamente qualificati hanno un tasso di partecipazione del 14,1%. Gli altri mostrano valori molto più bassi: 5,3% medio-qualificati, 2,8% medio-bassi, 1,8% bassi.
I lavoratori over 50 che partecipano alle attività di formazione sono principalmente high skilled, mentre la partecipazione dei lavoratori low skilled è minima.
Non ci sono informazioni o statistiche sul numero di persone svantaggiate che hanno partecipato alla formazione degli adulti.
Se volete saperne di più sull'inclusione dei discenti adulti appartenenti a gruppi vulnerabili in Italia, potete scaricare il Rapporto sull'inclusione nelle organizzazioni di formazione per adulti in Italia prodotto da Eurocultura nell’ambito del progetto CONSIDER e disponibile su https://www.eurocultura.it/wp-content/uploads/2021/09/CONSIDER-National-report-IT-1.pdf .

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