Quale tipo di volontariato scegliere?
Il campo di lavoro
Un campo può durare da 1 a 4 settimane. Prevede la partecipazione di 10-15 volontari provenienti da vari Paesi che danno una mano a livello locale in cambio di vitto e alloggio. Lavorano tra 4 a 8 ore al giorno per 5 giorni sotto la supervisione di un esperto del settore interessato (per esempio in una colonia estiva, nel bosco intorno ad un rifugio di alta montagna, in un centro culturale giovanile, in una casa di riposo).
L’iscrizione avviene tramite un’organizzazione italiana oppure direttamente all’estero. Oltre alla quota di partecipazione (circa € 150-200 a campo; fuori dall’Europa i costi possono essere più alti), il volontario paga solo il viaggio.
La maggiore parte dei campi richiede un’età tra 18 e 27 anni, ma l’offerta per teenager da 16 anni e per over 27 sta crescendo di anno in anno.
Il volontariato medio-lungo
Questo tipo di volontariato è adatto per chi può disporre da un minimo di 3 mesi fino a 18 mesi e vuole fare un’esperienza intensa in un contesto professionale come in una casa di riposo per anziani, in un centro per tossidipendenti oppure in un oasi naturale. Si lavora fianco a fianco con il personale regolarmente assunto dando una mano nello svolgimento del lavoro. È molto più impegnativo del campo di lavoro perché si segue il ritmo normale del lavoro, cioè 8 ore al giorno, per esempio, nell’ufficio di un’organizzazione ambientalista preparando la nuova campagna per una città vivibile o in una comunità di handicappati che devono essere assistiti in ogni momento della giornata (escursioni, pasti, pulizia personale, ecc.).
Il programma Servizio Volontario Europeo dell’Unione Europea prevede una borsa di studio (vitto, alloggio, spese di viaggio e un rimborso per le spese personali di circa € 50,00 a settimana).
Con il Servizio Civile Italiano ci sono ogni anno alcune centinaia di posti in Europa e nel resto del mondo. Nei Paesi in via di sviluppo esistono anche molte altre opportunità senza limiti d’età, che richiedono una candidatura diretta all’ente promotore.
La cooperazione
Questa forma di volontariato è, in fondo, un lavoro normale, cioè quello della propria professione, solo che viene svolto in zone geografiche e situazioni cosiddette “calde”. Guerra civile, catastrofe naturale, riorganizzazione di un Paese in transizione dalla dittatura alla democrazia, lotta contro la desertificazione di vaste aree: questi sono soltanto alcuni degli scenari possibili dove serve l’esperto.
I cooperanti possono lavorare per varie istituzioni: l’Unione Europea, le Nazione Unite, le organizzazioni internazionali come la Croce Rossa, le organizzazioni nazionali come la Caritas, il Ministero degli Esteri e le numerose organizzazioni non governative (ONG). I contratti sono di varia durata. Possono impegnare solo per qualche settimana nel caso di una catastrofe naturale, fino a cinque anni nel caso di un centro professionale o una clinica. La retribuzione di solito va oltre lo stipendio che si percepisce nel Paese d’origine, perché ci sono delle indennità per la vita all’estero e numerosi benefits che possono comprendere assicurazione sulla vita, una pensione integrativa, ferie aggiuntive, voli di rientro per ferie.