Prepararsi alla fiera del lavoro
di Bernd Faas
Le aziende tedesche sfruttano sempre di più le numerose fiere del lavoro per entrare in contatto con possibili candidati. Se una volta erano presenti solo i grandi nomi, oggi anche molte aziende medie (100 – 500 dipendenti) mandano gli addetti alle risorse umane a gestire uno stand in fiera. Si presentano a studenti e neolaureati ma, secondo il tipo di fiera, anche a chi cerca un posto da apprendista oppure da lavoratore qualificato.
Si può passare da semplici prese di contatto con candidati che hanno un profilo potenzialmente interessante per l’azienda, a veri e propri colloqui con conseguente selezione.
Le fiere assumono varie denominazioni: Jobmesse, Talents, Stuzubi, Career Event, Recruiting day, Absolventenkongress, accedemica, e si ripetono in decine di modi diversi in tutta la Germania.
Queste manifestazioni fieristiche, nonché i recruiting workshops, sono molto impegnativi, richiedono oculatezza, spirito di osservazione e tenacia da parte del candidato. In questo nuovo contesto di selezione e reclutamento del personale, il giovane deve sapersi muovere in modo strategico, facendo una scelta delle aziende che risultano più interessanti per lui, contattandole e curando i colloqui con i loro rappresentanti, per attrarne l’attenzione, al fine di entrare nella fase di selezione vera e propria oppure, se è il caso, riuscendo ad essere incluso nei “workshop” più promettenti.
[toggle title=”Preparazione giusta alla fiera ” state=”close”]
Primo passo: procurarsi in anticipo il catalogo degli espositori e indagare sulle aziende presenti in un’ottica del futuro lavoro o stage e del datore di lavoro desiderato secondo i seguenti criteri:
- tipologia dei prodotti / servizi dell’azienda
- appartenenza settoriale
- collegamento con lo studio oppure determinati contenuti formativi
- struttura dell’azienda
- storia e dimensione aziendale
- sviluppi futuri riferiti ai propri studi
- filosofia aziendale.
Le risposte a queste domande si trovano nel catalogo, sul sito aziendale e negli articoli sulla stampa economica e sui quotidiani.
Se nonostante una ricerca approfondita non si trovano le risposte, prendere nota delle domande per porle direttamente al personale presso lo stand in fiera. Nel colloquio diretto con gli addetti alle risorse umane porre domande sensate e specifiche dà un esempio delle capacità di iniziativa e di ricerca.
Secondo passo: quale azienda si interessa a me?
Svolgere un’analisi delle competenze e conoscenze acquisite durante gli studi. Coloro costituiscono la base per le mansioni possibili in azienda. Ci sono aziende che indicano chiaramente le lauree da assumere altre invece non hanno preclusioni strette.
Le domande da farsi sono:
- Cosa so fare?
- Cosa ho imparato finora?
- L’ho già messo in pratica?
Terzo passo: allenarsi nella presentazione di sé stessi, elaborando un riassunto chiaro e convincente. Deve essere sperimentato più volte a voce alta (per esempio davanti ad un amico o allo specchio) senza l’ausilio del CV. Allo stand non si può far perdere tempo all’interlocutore, si deve fare un discorso scorrevole e dare un’impressione simpatica.[/toggle]
Quarto passo: preparazione della documentazione
[toggle title=”Curriculum Vitae (Lebenslauf)” state=”close”]
Si preparano 1-2 domande di candidatura composte di lettera di accompagnamento, CV, foto, certificati e referenze. Ciò torna utile, tra l’altro, per chiedere un controllo agli esperti di orientamento presenti in fiera.
Per le aziende è sufficiente poter consegnare un CV corredato di foto. Certificati, referenze, ecc. possono essere forniti su richiesta dopo la fiera. Il numero dei CV da portare dipende da quante aziende risultano “adatte” secondo la ricerca prima descritta. Per sicurezza se ne portano con sé altri due di riserva, perché in fiera possono sempre spuntar fuori altre aziende “buone”.[/toggle]
[toggle title=”Foto” state=”close”]
La foto è fondamentale per due motivi: da un lato rafforza nell’interlocutore l’effetto di ricordarsi della persona e dall’altro lato aiuta a prima vista quando l’interlocutore inoltra in azienda il CV ad un altra persona oppure ad un determinato ufficio interno.
La qualità della foto dice molto del candidato dal punto di vista del suo impegno lavorativo: perciò occorre che vestirsi come per andare ad un colloquio di lavoro e affidarsi ad un fotografo professionista che sa evidenziare bene la serietà del candidato.
La scelta migliore è quella di mettere una foto di ottima qualità nella parte alta del CV tramite scanner. Altrimenti se ne incolla una. Non si deve mai fissarla con delle graffette perché esprime un’idea di poca accuratezza nella stesura della candidatura. Se incollato si scrive nome e cognome sul retro per essere riconosciuti anche nel caso che la foto si stacchi.[/toggle]
[toggle title=”Biglietto da visita” state=”close”]
Un biglietto da visita dà un’impressione professionale del candidato. Lo studente e il neolaureato non sono ancora obbligati ad averlo, ma nella fase di ricerca di lavoro o di stage si ripetono con frequenza regolare le situazioni in cui il biglietto sicuramente aiuta. Di conseguenza il biglietto è già di utilità durante la fiera e aiuta l’interlocutore a ricordarsi. Da chi invece si trova nella fase di dottorato oppure è impiegato come ricercatore la controparte tedesca si aspetta tassativamente il biglietto da visita.[/toggle]
[toggle title=”Lettera di motivazione” state=”close”]
Costituisce insieme al CV il “cuore” della candidatura; la sua stesura va personalizzata riguardo al posto offerto. Contiene gli argomenti che sottolineano la propria qualifica per la posizione in questione. Si possono aggiungere qui anche i lati forti della personalità e metterli in riferimento alle mansioni.
Se la ricerca precedente ha evidenziato delle posizioni aperte, dei posti di tirocinio oppure dei lavori come studente–lavoratore (Werkstudent), si può consegnare la candidatura direttamente presso lo stand.
Un’altra possibilità è chiarire i dubbi in un colloquio veloce e spedire in seguito la domanda alla persona giusta. In ogni caso la fiera è l’opportunità unica di parlare direttamente con rappresentanti dell’azienda e instaurare un rapporto concreto prima che lo facciano altri candidati.
In fiera si parla spesso dei possibili impieghi senza che si tratta di una posizione concreta. In questo caso serve una lettera di motivazione, che viene consegnata insieme al CV, dove si spiegano i motivi importanti che sottolineano le proprie qualità. Brevemente si descrive perché si vuole lavorare in un settore specifico, perché uno si ritiene adeguato per la posizione di Trainee, ecc.
La lettera di motivazione è sempre di una pagina; non è necessario che contenga il riferimento ad una persona concreta o ad un’azienda specifica. Il titolo potrebbe essere “La mia motivazione (Meine Motivation)” oppure “Cosa mi qualifica (Was mich qualifiziert)” oppure “Perchè io? (Warum ich?)”. Come forma può essere scelto un elenco oppure un testo di un unico paragrafo.[/toggle]
[toggle title=”Diplomi e certificati” state=”close”]
I diplomi di maturità e di laurea come anche i certificati di tirocinio e di servizio militare o civile non devono essere portati in fiera. Nel colloquio si offre sempre all’interlocutore di spedirne in seguito. Se invece uno si candida per un posto concreto, identificato durante la fase di ricerca, conviene di avere tutti i diplomi e certificati con sé ed essere preparato ad ogni eventualità durante l’incontro.[/toggle]
[toggle title=”La cartella ” state=”close”]
Nel caso della domanda completa si usa una cartella preferibilmente di colore nero o scuro, che contiene dei trasparenti per inserire i vari documenti in modo ordinato e sicuro. Il CV da solo, invece, può essere consegnato direttamente senza un involucro di protezione.[/toggle]
Quinto passo: i vestiti
Andare in fiera significa “vendersi”. La migliore vendita di se stessi si fa indossando i vestiti giusti.
Lui
a) vestito o completo blu scuro o grigio scuro; camicia e pantaloni ben stirati,
b) cravatta discreta (a pois, a strisce o in tinta unita) che finisce poco sopra la cintura,
c) calzini in un colore più scuro del vestito,
d) scarpe curate e pulite.
Lei
- tailleur pantalone, abito o completo blu scuro, grigio scuro o una combinazione di questi colori; camicia, pantaloni o gonna ben stirati,
- camicia o maglia con scollatura non accentuata,
- gonna almeno fino al ginocchio,
- scarpe chiuse e curate, tacchi non troppo alti,
- calze color pelle,
- gioielli, trucco e profumo in quantità ragionevole.
Per dare un’impressione di professionalità sono sempre consigliati una camicia su pantaloni stirati o su una gonna, anche con temperature estive.
Da evitare assolutamente: jeans, scarpe sportive, un abbigliamento non curato, troppo sportivo, troppo leggero, con scollatura troppo accentuata.
Sesto passo: preparare i colloqui con gli espositori
Per ogni singola azienda scelta occorre individuare le domande che si vogliono fare su opportunità di tirocinio o di lavoro. È fondamentale avere le idee chiare e muoversi con un obiettivo prefissato.
Per esempio lo scopo può essere raccogliere informazioni che serviranno più avanti per la valutazione quali uffici sono quelli da prendere in considerazione e come potrebbero essere le mansioni.
Si deve lasciare un’impressione positiva perchè questo fatto aumenta la probabilità che le risorse umane si ricordano dopo la fiera – in particolare nel momento cruciale quando prendono in mano la mia candidatura. Loro devono incontrare in fiera una persona che convince ed è sicuro di sé: questo comportamento dà la garanzia a loro di invitare il candidato giusto per un colloquio di lavoro.
Viel Glück!
[toggle title=”Il “bagaglio” da fiera” state=”close”]
- catalogo degli espositori
- elenco di domande per le aziende scelte
- le informazioni trovate durante la fase di ricerca sugli espositori
- cartella di candidatura completa
- lettera di accompagnamento e / di motivazione
- curriculum vitae incluso foto
- biglietti da visita
- block notes
- penna
- caramelle rinfrescanti
- valigetta “24 ore” oppure cartella professionale; mai uno zaino![/toggle]