Il CV del futuro si scrive con l’AI

Linda BELLONI - Orientatrice e Career Coach

Il parere dell’esperta

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Se ti è capitato di inviare decine di candidature senza ricevere risposta, non sei solo. La ricerca di lavoro è cambiata: oggi non basta più un curriculum ben scritto, serve un curriculum che sappia “parlare” anche alle macchine.

Il motivo? La maggior parte delle aziende utilizza sistemi ATS (Applicant Tracking System) per scremare i CV prima ancora che arrivino a un selezionatore. Questi software scansionano i documenti alla ricerca di parole chiave e formattazioni specifiche: se non le trovano, il tuo CV rischia di finire nel cestino digitale. Alcune statistiche parlano di oltre l’80% dei CV scartati automaticamente.

Eppure la soluzione esiste, ed è a portata di mano. L’intelligenza artificiale non è solo un tema di moda: può diventare un alleato concreto. Strumenti gratuiti come ChatGPT, Gemini o Claude possono analizzare un CV, confrontarlo con un annuncio e suggerire correzioni, competenze da valorizzare e parole chiave da inserire.

Un esempio?

  • ❌ Generico: “Gestione delle pratiche amministrative e inserimento dati.”
  • ✅ Migliorato: “Gestito in autonomia pratiche amministrative e inserimento dati, garantendo precisione e rispetto delle scadenze.”

La differenza è evidente: la prima frase descrive un compito, la seconda mette in luce un contributo concreto e trasmette affidabilità. Non servono sempre numeri o percentuali: bastano parole di impatto, attenzione alla qualità e capacità di contestualizzare.

L’AI è utile anche per rendere il CV più leggibile dagli ATS:

  • ti aiuta a identificare le parole chiave presenti in un annuncio,
  • ti suggerisce sinonimi e variazioni per non sembrare ripetitivo,
  • ti ricorda che ogni candidatura va personalizzata (non esiste un CV unico valido per tutto).

Il curriculum, insomma, non è un documento statico: è un biglietto da visita strategico, che deve adattarsi al ruolo, al settore e persino al linguaggio usato dalle aziende. Con l’AI è possibile fare questo lavoro di adattamento in modo più rapido ed efficace.

Vale la pena ricordare anche un punto importante: un CV “a prova di AI” non deve perdere la sua autenticità. Gli strumenti tecnologici non sostituiscono la tua voce, ma la amplificano. Sta a te scegliere quali esperienze raccontare e come farlo, l’AI ti offre solo un supporto per esprimerle al meglio.

In un mercato del lavoro sempre più competitivo, dove il tempo di lettura di un recruiter può ridursi a 30 secondi, ogni parola fa la differenza. Usare l’intelligenza artificiale significa non solo superare i filtri automatici, ma anche aumentare le probabilità che chi leggerà il tuo CV colga davvero il valore che puoi portare.

💡 Forse non esiste un CV perfetto, ma oggi esiste un CV più intelligente.

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