Non tutti diventeremo programmatori
di Beatrice CAZZAVILLAN - Consulente di carriera
Il parere dell’esperta

I falsi miti sulle nuove competenze
L’Intelligenza artificiale è “roba da Nerd”? L’AI non è solo uno strumento per sviluppatori o analisti di dati: può supportare molti ruoli non tecnici, spesso poco considerati perché non se ne percepiscono i vantaggi concreti. Thomas Davenport, consulente di fama internazionale, nel suo libro The AI Advantage introduce il concetto di augmented intelligence. Secondo lui, l’Intelligenza Artificiale non deve essere pensata come uno strumento che rimpiazza l’essere umano, ma come una leva capace di potenziare le abilità cognitive, decisionali e analitiche delle persone. In altre parole, l’AI diventa un alleato che amplifica le capacità umane, permettendo di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto. Andrew Ng, co-fondatore di Coursera, sottolinea invece un aspetto complementare: non serve essere ingegneri o data scientist per trarre vantaggio dall’AI. A suo avviso, ciò che conta davvero è l’approccio: curiosità, apertura mentale e disponibilità a sperimentare. Anche i professionisti senza competenze tecniche avanzate dunque possono ottenere grandi benefici dall’uso dell’AI, se la vedono come un’opportunità per innovare e migliorare il proprio lavoro quotidiano.💡 Esempi concreti:- Consulenti HR possono analizzare grandi quantità di dati per mappare talenti e trend di mercato, concentrandosi su coaching e sviluppo persone.
- Project manager possono usare AI per ottimizzare pianificazioni e priorità, liberando tempo per decisioni strategiche.
- Formatori e educatori possono generare materiali personalizzati e simulazioni, risparmiando ore di lavoro ripetitivo.
- Professionisti creativi (copywriter, designer, marketer) possono automatizzare compiti di routine, focalizzandosi su creatività e strategia.
