A cosa aspiri ogni giorno?
di Marco ZAMBONI - Allenatore d'impresa
Il parere dell’esperto

A cosa aspiri ogni giorno? È una domanda semplice solo in apparenza. Eppure, è da lì che si parte. È da lì che si distingue una giornata trascorsa a rincorrere urgenze da una vissuta nella direzione di ciò che conta davvero.
Rivolgo questa domanda spesso, sia agli atleti che seguo, sia ai professionisti che incontro nei percorsi di coaching. Non per stimolare un esercizio poetico, ma per allenare un orientamento interno che troppo facilmente si perde nel rumore delle cose da fare.
A cosa aspiri ogni giorno? Non è un mantra da scrivere sulla tazza del cafè, ma una bussola da interrogare prima ancora di infilare le scarpe da ginnastica o accendere il PC.
Perché aspirare non è solo desiderare: è mettere il fiato dentro un’azione. È direzione, è energia che prende forma.
Nello sport come nel lavoro – e nella vita, già che ci siamo – esiste una differenza netta tra chi si muove per evitare errori e chi si muove per esprimere qualcosa. L’atleta che si allena solo per non perdere si consumerà in tensioni continue. Il professionista che lavora solo per evitare il giudizio si spegnerà nella difensiva.
Al contrario, chi si alza con un’aspirazione chiara – crescere, migliorare, esprimersi, costruire qualcosa – ha una marcia in più.
Anzi: spesso ha meno bisogno di marce alte, perché sa dove va.
L’aspirazione non è un obiettivo da raggiungere entro venerdì, ma una traiettoria da incarnare ogni giorno. Può cambiare forma, ma non smette mai di dire chi siamo quando siamo davvero in campo.
E non serve essere sempre ispirati, basta essere coerenti. Anche quando sei stanco. Anche quando il risultato tarda. Anche quando il mondo sembra correre in direzioni che non riconosci.
Ti invito, allora, a trasformare questa domanda in un’abitudine.
Scrivila la sera, prima di chiudere gli occhi. Ripetila al mattino, tra un pensiero e un cafè. Dille pure con leggerezza – non c’è bisogno di montare una cattedrale motivazionale ogni giorno – ma non perderla di vista.
Chieditelo davvero, con sincerità: a cosa aspiro oggi?
Non per essere migliore degli altri, ma per essere più fedele a me stesso.
E se un giorno la risposta sarà "non lo so", ottimo. Sarà il giorno giusto per fermarti e ascoltare. Perché anche l’ignoto, se affrontato con intenzione, può diventare un terreno di crescita.
Siamo esseri in cammino, non in vetrina. L’aspirazione è il vento che ci tiene in movimento. E tu, oggi, da che parte soffia il tuo?
