Soldi e silenzi: come superare un tabù e farsi valere
di Beatrice CAZZAVILLAN - Consulente di carriera
Il parere dell’esperta

Quando si parla di rendere visibili stipendi e riconoscimenti, molti reagiscono con disagio. Lo vedo nei loro occhi: un attimo di terrore… quello cha accompagna i tabù da sempre. Un riflesso che ci tiene in vita. 
Curiosamente a tremare sono soprattutto quelli che, io so, si impegnano di più: ogni volta che vedo quello sguardo perso,,, che costo ha? Perché non è solo umiltà o imbarazzo, ma ha un costo preciso per le aziende. Il budget previsto per il riconoscimento non andrà alla risorsa più produttiva, ma a quella che ha bussato più volte alla stessa porta.
Posto che:
- gli studi lo confermano: secondo la teoria dell’Equity di Adams, la percezione di equità influenza motivazione, impegno e soddisfazione. Quando il compenso non rispecchia l’apporto reale, cresce frustrazione e insicurezza.
- La trasparenza retributiva entrerà in vigore il 7 giugno
👉 Cosa possiamo fare per rompere questo tabù? Intanto armarci di CONOSCENZA.
Cercare la congiunzione astrale 🌟 fra: età, esperienza, competenze, scarsità del profilo e zona geografica, benchmark di mercato…
💡 Troppe informazioni insieme? Nessun problema: è come avere un recruiter privato sempre a portata di tastiera. Basta chiedere, analizzare i dati e usarli per negoziare in modo consapevole il proprio salario, rafforzando la propria posizione senza paura.
🌱 Chi conosce il proprio valore può finalmente parlarne, richiedere ciò che merita e costruire una carriera coerente con i propri obiettivi 💼
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