Il diario personale: da dove iniziare a raccontare se stessi? parte 1
di Daniela Placenti - Formatrice scrittura terapeutica e consapevole
Il parere dell’esperta
“Scrivere un diario è il modo attraverso cui la mia vita assume significato”
Pat Conroy
Scrivere un diario personale è uno dei primi suggerimenti che viene dato nei corsi di crescita personale. Conservo ancora (e per fortuna!) il “Personal Journal” che mi fu dato tra il materiale del mio primo corso in Programmazione neuro linguistica, con la precisa indicazione di scrivere delle nostre giornate in modo intenzionale, non una semplice cronaca, ma con l’obiettivo preciso di focalizzare la nostra attenzione su quello che avremmo voluto notare.
Diventare osservatore della nostra vita è solo il primo dei motivi per tenere un diario personale. Potremmo aggiungere anche il tenere traccia delle nostre idee; il memorizzare le idee poiché l’atto dello scrivere è una delle tecniche di memorizzazione più usate; la possibilità di dare concretezza ai nostri pensieri; lo sviluppo dei propri progetti a partire dalle idee raccolte; il tracciamento dei nostri progressi.
Sull’utilità di tenere un diario personale si può essere concordi, serve forse capire in che modo si può tenere un diario personale. Possiamo scegliere un diario libero, un diario strutturato, possiamo decidere di scrivere in orari diversi della giornata, possiamo usare carta e penna o un diario digitale (io utilizzo DAYONE, app gratuita che mi permette di tenere appunti anche di video, immagini, velocemente sullo smartphone).
Ti propongo qui due modalità, tra le tante, per tenere un diario: la modalità “libera”, in cui libero è il supporto scelto (cartaceo o digitale), libero è l’orario scelto per la scrittura, e l’unica attenzione deve essere data alla continuità: un periodo di 4 settimane per imparare a far diventare il diario personale uno strumento di benessere e crescita personale.
1° settimana: non preoccuparti se dedichi poco tempo al diario e non pensare alla qualità di ciò che scrivi. L’importante è non saltare un giorno, puoi scrivere anche una sola frase ma è fondamentale che tu la scriva per non perdere il ritmo. Non cercare di accelerare: per adesso, è importante che tu acquisisca l’abitudine della scrittura. Per questo, se è una settimana impegnativa, valuta di scrivere una sola frase per tutta la settimana (come fosse un titolo) e rimandare gli altri giorni del programma alla settimana successiva.
2° settimana: è una settimana in cui inizi ad osservarti: al risveglio e prima di addormentarti, fase su cui troppo spesso non ci focalizziamo abbastanza, probabilmente per stanchezza. Se hai una giornata piuttosto impegnativa e non puoi dedicare molto al diario, scrivi anche solo una frase, ma non saltare il giorno di scrittura. I tempi da dedicare al diario sono molto indicativi: dipendono da te, dal tuo comfort con la scrittura, dai tuoi impegni della settimana.
3° settimana: in questa settimana comincia a dare uno sguardo più approfondito sugli altri: sugli estranei, ma anche sui tuoi cari. Scrivi ciò che ti viene in mente di getto, senza preoccuparti della grammatica e del rispetto delle regole narrative. Non dare peso alla qualità della scrittura e non frenarti pensando a come reagirebbero alle tue parole. Il diario è un tuo momento intimo, non mostrarlo a nessuno che tu non senta come intimo.
4° settimana: in questa settimana non avere fretta: se non hai tempo o non ti senti ancora pronta/o, ripeti una delle settimane precedenti e avventurati in questa soltanto quando te la sentirai. Inoltre, ricorda sempre che se una giornata è per te impegnativa, è sempre meglio scrivere anche una sola frase - un pensiero veloce, un riassunto della giornata, un appunto – ma non interrompere l’abitudine di scrittura.